DOTS Edizioni

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Il futuro dopo Lenin e DOTS edizioni sulla «Gazzetta del Mezzogiorno», articolo di Giuseppe Di Matteo.

Il futuro dopo Lenin su «Kultural. La (in)solita webzine»

Negare la sola idea del viaggio, talvolta, è avere timore di vagare lungo i propri confini.

Tra le terre desolate delle solitudini più tenaci, le distanze più ostili, i declivi acerbi, come la maturità che si presuppone giunga in soccorso di un essere umano a un certo punto, e che a volte si rivela una fatica, una conquista presa per il verso opposto, troppo piccola per essere davvero rilevante.
Chi teme il viaggio, specie se in solitaria, ha una confidenza superficiale col borbottare della mente, poiché capita che quella non sappia spegnersi e si ostini a cercare un confronto, una traiettoria, la soluzione ad almeno uno tra i numerosi quesiti che trova disseminati lungo la vita come in un sentiero impervio. Saper sostare al centro di sé, pure coi tormenti in agguato, e le incertezze, consente di avere uno sguardo limpido e più diretto col mondo circostante. Poiché proprio nei tratti irregolari di un paesaggio scelto, non vi è nulla di più simile all’interiorità: tutto è mutevole, e cresce con un gran rigoglio di vedute e perde forza; si nutre, muore, lascia una traccia di sé anche dopo aver vissuto. Stare al proprio centro, sì, ma pure un po’ di lato: restare al margine non significa non saper fare il punto della questione e del viaggio, godersi il panorama anche se appena spostato rispetto ai centri di interesse. Appartarsi è sporcarsi di voglie, e dell’allegria che non tocca le frasi fatte e l’umorismo orfano del bene dell’improvvisazione. La schiettezza è per i pochi coraggiosi che almeno qualche volta sanno mettersi in cammino, zaino in spalla e curiosità alla mano: la distanze sono spesso irrilevanti, e in certi momenti occorre che scendano a compromessi con le disponibilità economiche; ma nei casi più promettenti hanno quello stesso coraggio che a volte vacilla, che si fa presente di sottecchi, e che bisogna rafforzare senza troppo sperare in una riuscita vittoriosa: lasciarsi andare per vedere l’effetto che fa, può risanare ogni ferita. 

DOTS edizioni su lesflaneursmagazine.it

Quando nasce una nuova casa editrice è come assistere alla venuta al mondo di un bambino: si è immensamente felici eppure preoccupati per quello che sarà il suo futuro. Lo scorso aprile è stata la volta di “DOTS” (sito: www.dotsedizioni.it), grazie all’editore barese Alessio Rega. La direzione è stata affidata a Carlotta Susca, classe 1984, editor, ghost writer e consulente editoriale. Una laurea in Scienze della Comunicazione, una in Editoria libraria e multimediale (è stata docente per 3 anni all’Università degli Studi di Bari) e un’altra in Filologia moderna, è anche dottoranda con un progetto di ricerca sulle serie TV, oltre a insegnare in corsi di editoria e scrittura. Ed è proprio a Carlotta che sottoponiamo alcune domande.

L’intervista è qui.

Il futuro dopo Lenin su «East Journal»

Una terra di mezzo, una terra di nessuno popolata da mafiosi, terroristi e trafficanti, l’ultimo baluardo dell’Unione sovietica, il buco nero dell’Europa dell’Est, e chi più ne ha più ne metta. La Transnistria viene descritta così da moltissime testate italiane e internazionali: un “paese-non-paese” dove regnano anarchia e contrabbando e dove è meglio non mettere piede se non si è leninisti o amici del Cremlino. Ma quanto c’è di vero in tutte queste descrizioni stereotipate?

Tre giovani autori hanno deciso di scoprirlo sulla propria pelle, mettendosi in viaggio alla scoperta di questo fazzoletto di terra racchiuso tra Moldavia e Ucraina e che fa capolino sulle mappe in modo ambiguo. E il risultato di questo viaggio si chiama “Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria”, un libro pubblicato da Dots Edizioni nato un po’ per caso dall’incontro di due giornalisti e un fotoreporter.

Continua a leggere qui.

Il futuro dopo Lenin su lesflaneursmagazine.it

Cosa spinge tre ragazzi a partire per un viaggio e arrivare fino in Transnistria, «un Paese fantoccio, l’ultimo paradiso comunista, una terra di nessuno abitata da malfattori e trafficoni, dove apparentemente non esistono semplici ‘cittadini’»? Lo scoprirete sfogliando e leggendo “Il futuro dopo Lenin – Viaggio in Transnistria”, la primissima pubblicazione di Dots Edizioni, neonata casa editrice barese che vede Alessio Rega come editore e Carlotta Susca come direttrice.

L’articolo completo qui.