«Che rapporto può esserci tra un poeta fiorentino del Duecento e un professore inglese, nato in Sudafrica nel 1892? Tra un’Italia agitata dalla guerra tra guelfi e ghibellini e la Oxford di inizio Novecento? Tra un poema in terzine di endecasillabi, dedicato a un viaggio nell’aldilà medioevale, e un lungo romanzo post-romantico, ambientato in un mondo (apparentemente) fantastico, abitato da Elfi, Orchi e Hobbit? Il merito di Ivano Sassanelli non è solo quello di rispondere brillantemente a queste domande […]; il lettore di questo bel libretto capirà che alla radice dell’unità tra Dante e Tolkien c’è qualcosa di più profondo, che ha a che fare con la fede – certamente e innanzitutto – ma anche e soprattutto con un comune amore per la parola letteraria».
(Dalla Prefazione di Giuseppe Pezzini)